Un'opera d'arte di Satoshi si trova ora all'interno del New York Stock Exchange (NYSE), il cuore della finanza tradizionale.
Si potrebbe sostenere che sia un momento simbolico; un decennio fa, Bitcoin era trattato come uno scherzo, uno strumento per il crimine, o qualcosa con cui Wall Street non voleva assolutamente avere a che fare. Ora lo stesso sistema gli sta dando spazio, attenzione e persino legittimità.
L'opera in questione è la statua "scomparente" di Satoshi Nakamoto di Valentina Picozzi, installata dalla società Bitcoin Twenty One Capital, che ha iniziato a negoziare la scorsa settimana (non è andata molto bene).
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Picozzi ha già statue di Satoshi in Svizzera, El Salvador, Giappone, Vietnam e Miami. Mira a 21 in tutto il mondo, riecheggiando il limite di 21 milioni di Bitcoin. Il design mostra una figura incappucciata da "hacker" con un laptop, realizzata per sembrare che stia svanendo o scomparendo.
L'idea è che Satoshi ora esista solo "nelle righe del codice Bitcoin", e la statua è sia un cenno a quell'anonimato sia un tributo agli sviluppatori e programmatori che hanno costruito e mantengono l'ecosistema Bitcoin, legato ai temi della trasparenza e della libertà finanziaria.
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Satoshi rimane un mistero per la comunità crypto. È interessante notare che un dirigente di SharpLink ha recentemente affermato che Nakamoto potrebbe riapparire se Bitcoin dovesse affrontare minacce di computing quantistico.
Sebbene il computing quantistico sia ancora un argomento di discussione precoce, e alcuni vedano persino un rischio reale emergere intorno al 2035, rimane un argomento divisivo nella comunità crypto. Persone come il crittografo di Bitcoin Adam Back credono che BTC non affronterà alcuna minaccia per diversi decenni, mentre altri come Willy Woo stanno già suggerendo pratiche sicure nel frattempo.
Il post Da tabù a nastro del ticker: Satoshi Nakamoto appare a Wall Street è apparso per la prima volta su Crypto News Australia.


